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Dallo studio
Pompilio Mandelli
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oggetto dipinto
soggetto/titolo Dallo studio
autore/ambito Pompilio Mandelli
datazione 1951
materia e tecnica olio su tela
misure cm. 46x60
cm. 59,5x74,5 (con cornice)
proprietà Camera dei Deputati
inventario 34301
acquisizione acquisto  11/01/1971
autore della fotografia Marco Baldassari, 2012
La Camera dei deputati è a disposizione degli aventi diritto per ogni questione relativa alle immagini pubblicate e provvederà, ove necessario, alle opportune rettifiche o correzioni
Per approfondire

Opere d’arte moderna e contemporanea – Pittura e scultura

A cura di C. Pirovano

Leonardo International – Camera dei deputati, 2006

 

 

Questo scorcio sulla realtà urbana dallo studio dell’artista appare come un documento paradigmatico del processo di trasfigurazione della percezione pura, dalla conoscenza alla partecipazione vitale, che è tipica della poetica informale di cui Mandelli è stato rappresentante significativo in Italia, nel contesto della linea padana, aulica e sorvegliata; il dipinto fissa il momento significativo dell’elaborazione di quel linguaggio, ad una data abbastanza precoce, quando su una strutturazione di ascendenza cubista (tipica di molti sperimentatori dell’immediato dopoguerra) comincia a innestarsi la stratificazione del colore senza preordinati schemi formali.

 

 

 

 

 

 

 

 

Da “Catalogo delle opere d’arte – pittura, scultura, arazzi”

A cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi

Leonardo Arte – Camera dei deputati, 1993

La sua formazione avviene al Liceo Artistico e poi all'Accademia di Belle Arti di Bologna, sotto l'insegnamento di Giorgio Morandi e Virgilio Guidi. Dopo la guerra diviene assistente di Guidi, sempre nella stessa scuola, e poi titolare della cattedra di pittura, fino al 1975. Grazie al lavoro come insegnante, Mandelli può dipingere senza concedere troppo alle esigenze del mercato. Tuttavia, per quanto le sue esposizioni non siano frequenti, è considerato tra i protagonisti della pittura informale in Italia. Fondamentale per l'approccio a questo movimento, è il viaggio in Francia nel 1947 con i pittori Moreni e Morlotti, con i quali divide l'ansia di una ricerca in senso "naturalista": "Sono arrivato all'informale molto naturalmente - confessa l'artista - : volevo rompere la linea, lo spazio, l'immagine ferma: sentivo una finestra, ero preso in un vortice. Ci si immedesimava con la natura, si voleva essere parte di essa. Morandi e Guidi erano distaccati, quasi volevano dominare la natura; noi no, non volevamo dominarla, ma nemmeno esserne dominati. Volevamo conoscerla, riscoprirla, partecipare ad essa" (da una intervista a "Gazzetta di Reggio", 17 giugno 1987). Il dipinto Dallo studio, del 1951, è tipico della transizione da una resa in chiave neocubista a quella in chiave materica e informale.

Bibliografia essenziale

Catalogo della mostra Mandelli, Galleria "Il Canale", Venezia 1960, a cura di R. Barilli

 

 


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