oggetto | dipinto |
soggetto/titolo | Inverno sul lago |
autore/ambito | Carlo Carrà (Quargnento (AL) 1881 - Milano 1966) |
datazione | 1944 |
materia e tecnica | olio su tela |
misure | cm. 51x40 cm. 73x62 (con cornice) |
proprietà | Camera dei Deputati |
inventario | 11574 |
acquisizione | acquisto 26/04/1965 |
mostre | Arte a Montecitorio, Roma, Camera dei deputati, 26/12/1994 - 26/02/1995 Montecitorio e la bella pittura 1900 - 1945, Roma, Camera dei Deputati, 01/03/2004 - 09/04/2004 |
autore della fotografia | Marco Baldassari, 2011 |
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Per approfondire | |
Opere d'arte moderna e contemporanea - Pittura e scultura
Nella pittura degli anni tardi, a partire dai tempi difficili della guerra con l'allontanamento da Milano, Carrà sfalda la sodezza materica dell'immagine (già esperita nei fantasmi metafisici e nelle compatte invenzioni novecentiste) in processi più sfatti di velature e modulazioni tenui di luci che in qualche modo recuperano le esperienze postdivisioniste già salvaguardate anche dalle sperimentazioni futuriste. La modellazione e la precisione dei contorni lascia spazio ad evocazioni condizionate più dalla memoria che dalla nettezza fisica e topografica, divenuti oramai elementi accessori in una visione smemorata, quasi da sogno. Da "Catalogo delle opere d'arte - pittura, scultura, arazzi" A cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi
Il lago del dipinto è quello d'Iseo, come risulta da una scritta sul retro. Fa parte di un gruppo di paesaggi eseguiti dal maestro (già fondatore del "Futurismo" e poi della "Pittura Metafisica") tra il 1943 e il 1945 quando, in seguito ai bombardamenti di Milano, si trasferisce a Corenno Plinio, sul lago di Como. Il soggetto è particolarmente adatto alla poetica e alla tecnica del Carrà tardo, con le sue pazienti velature di colore e l'attenta fusione di spazio e luce. Torna utile la lettura di un suo appunto: "Vi sono due maniere d'intendere la pittura di paese. La prima consiste nel rendere fedelmente il contorno e la modellatura d'un certo raggruppamento d'alberi, di monti, d'acque e di case. Questo metodo che diremo verista, non esclude l'idealizzazione, nello scegliere la posizione caratteristica, quella che meglio esprime l'ora e il tempo" [...] "la seconda maniera", prosegue Carrà, consiste nel "fare di un paesaggio un poema, pieno di spazio e di sogno, dove gli elementi naturali sono accessori. Qui l'arte è più difficile, in quanto è più ambiziosa". Bibliografia essenziale Catalogo della mostra Carrà, Palazzo Reale, Milano 1987 (poi Roma, Palazzo Braschi), con testi di G. A. Dell'Acqua, G. Briganti, E. Coen, M. Garberi, M. Carrà, Ed. Mazzotta, Milano 1987
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