oggetto | dipinto |
soggetto/titolo | Passeggiata di Ripetta |
autore/ambito | Francesco Trombadori (Siracusa 1886 - Roma 1961) |
datazione | 1959 |
materia e tecnica | olio su tela |
misure | cm. 60,5x50,5 cm. 68.5x59 (con cornice) |
proprietà | Camera dei Deputati |
inventario | 11570 |
acquisizione | acquisto 15/04/1966 |
autore della fotografia | Giuseppe Schiavinotto, 2004 |
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Per approfondire | |
Opere d’arte moderna e contemporanea – Pittura e scultura A cura di C. Pirovano Leonardo International – Camera dei deputati, 2006
Già protagonista di primo piano della pittura romana del Novecento, nella declinazione colta che va dalla secessione al novecentismo, passando attraverso "Valori Plastici" Trombadori predilige nella sua stagione tarda una rivisitazione dell'aura e dell'ambiente della capitale in una cifra di sottile trasfigurazione quasi astorica, straniante e distaccata, letta secondo una nuova grammatica neoclassica, ma non ignara degli stacchi dechirichiani.
Da “Catalogo delle opere d’arte – pittura, scultura, arazzi” A cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi Leonardo Arte – Camera dei deputati, 1993
Francesco Trombadori si trasferisce a Roma da Siracusa intorno ai ventun’anni e fin da allora lega la sua storia pittorica a quella della cultura artistica della capitale partecipando alle mostre della “Secessione” come divisionista, alla stagione di “Valori Plastici” e della “Terza saletta” del Caffè Aragno come “novecentista”, alla nascita e alle varie vicende della prima Scuola romana.Singolare è la storia di Trombadori in relazione al paesaggio romano. Poche, ma tutte di grande qualità le sue “vedute” negli anni ’20 e ’30: una Isola Tiberina, di rara luminosità e già fuori da ogni banale intento descrittivo, alcuni scorci del Tevere e della Via Appia. Dopo la guerra la situazione cambia: per quasi vent’anni Roma sarà al centro di una intensa ricerca figurativa, non tanto una esplorazione dei luoghi, quanto una personalissima interpretazione della luce e degli spazi, che arriva a livelli di assoluta astrazione dai dati ambientali. Si è parlato di questa pittura, non a torto, come di una distillata interpretazione della metafisica dechirichiana e morandiana, ma non si può non avvertire in questi paesaggi eletti a luoghi di meditazione dalle tonalità distese e quasi neoclassiche, e nei loro spazi silenti, un severo quanto accorato monito sul significato civile dello spazio urbano, proprio mentre se ne annuncia l’inarrestabile travolgimento. Il dipinto Passeggiata di Ripetta è tipico di tale tensione.
Bibliografia essenziale A. Grande, Trombadori, quaranta riproduzioni, Ed. di “Circoli”, Roma 1938; R. Longhi, Ricordo di Trombadori, in “Paragone” n. 169, gennaio 1964; Catalogo della mostra Francesco Trombadori, con scritti di L. Sciascia, G. de Chirico, A. Trombadori, Ed. Sellerio, Palermo 1976; Catalogo della mostra Francesco Trombadori – Paesaggi di Roma, Palazzo Braschi, con testi di G. Briganti, M. Mazzocchi Alemanni, R. Tassi, Romana società editrice, Roma 1979; Catalogo della mostra Trombadori, Accademia Nazionale di San Luca, a cura di M. Fagiolo, V. Rivosecchi, Ed. De Luca, Roma 1986
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