oggetto | dipinto |
soggetto/titolo | Ritmi di portici |
autore/ambito | Giovanni Ciangottini |
datazione | 1947 |
materia e tecnica | tempera su cartone |
misure | cm. 45x37 cm. 60.5x51.5 (con cornice) |
proprietà | Camera dei Deputati |
inventario | 7085 |
acquisizione | acquisto 11/01/1971 |
autore della fotografia | Marco Baldassari, 2011 |
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Per approfondire | |
Opere d’arte moderna e contemporanea – Pittura e scultura
Nella colta sperimentazione del pittore umbro la lezione di Balla, nelle sue valenze dinamico-spaziali, gioiose e ritmiche, prive di contrasti drammatici, si salda alla sensibilità luministica acquisita alla scuola di Guidi a Bologna; la rievocazione della realtà urbana si traduce in un grafismo fluido, ove le trasparenze piuttosto che le consistenze volumetriche definiscono lo spazio in una luminosità cangiante.
Da “Catalogo delle opere d’arte – pittura, scultura, arazzi”
Frequentato l'Istituto d'Arte di Perugia, completa la sua formazione all'Accademia di Belle Arti di Bologna, sotto l'insegnamento di Virgilio Guidi. Dal maestro romano deriva soprattutto l'attenzione ai problemi della luce in funzione spaziale e l'impegno a scegliere il tema figurativo e poetico in funzione di una soluzione stilistica controllata. Di qui la sua costante frequentazione di quasi invariati punti d'osservazione della realtà naturale che si precisa, prima, nella serie Marine mediterranee (anni Quaranta) e, in seguito, nella serie Fantasie di paese (anni Cinquanta-Settanta). Pur senza fossilizzarsi negli schemi dell'astrattismo geometrico, sul finire degli anni Quaranta il suo stile si caratterizza, sempre più, come simbologia analogica del vero con l'occhio memore sia dei modelli di Piet Mondrian sia di taluni aspetti del futurismo di Giacomo Balla. Il dipinto Ritmi di portici è tipico del passaggio dell'artista dai modi luministico-spaziali della prima maniera a quelli dettati dai principi astrattisti. Bibliografia essenziale
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