oggetto | dipinto |
soggetto/titolo | Bagnanti o Bagnanti pietrificate |
autore/ambito | Fausto Pirandello (Roma 1899 - Roma 1975) |
datazione | 1955 circa |
materia e tecnica | olio su cartone |
misure | cm. 101x74 cm. 110x83 (con cornice) |
proprietà | Camera dei Deputati |
inventario | 8778 |
acquisizione | acquisto 15/04/1966 |
autore della fotografia | Marco Baldassari, 2011 |
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Per approfondire | |
Opere darte moderna e contemporanea Pittura e scultura
Il gruppo delle figure, trattate a lacerti piatti, riporta nellalveo della sperimentazione neocubista, squisitamente spaziale, le reattività emotive tipiche delle temperie espressionistiche, sempre presenti, quando non dominanti, nella poetica di Pirandello.
Da Catalogo delle opere darte pittura, scultura, arazzi
Indirizzato dal padre Luigi agli studi classici li interrompe nel 1917 per la chiamata alle armi. Un anno dopo inizia la carriera artistica, prima come scultore, nello studio di Sigismondo Lipinsky e dopo come pittore. Nel 1925 espone alla III Biennale romana e nel 1926 alla Biennale di Venezia. Nel 1927 alla mostra romana degli "Amatori e cultori di Belle Arti". Parte per Parigi dove incontra gli artisti italiani che vi lavorano ed espone (con Emanele Cavalli e Francesco Di Cocco) allo studio Castellazzi Bovy e poi in una personale alla Galleria Vildrac (1929). Nel 1930 è prima a Berlino e poi a Vienna, con una personale alla Galleria Bakum. Nel 1931 fa ritorno a Roma, espone quasi subito alla "Galleria di Roma" diretta da P.M. Bardi e nel 1932 alla III Sindacale con un gruppo di 11 opere. Con gruppi di opere partecipa anche alle varie edizioni della Biennale di Venezia, alla II e alla III Quadriennale di Roma. Mostre personali sono ospitate dalle gallerie "La Cometa" e "Delle Terme" (Roma 1938 e 1940) e dalla "Galleria Gian Ferrari" (Milano 1942). Molto intensa la sua attività dopo la guerra, con importanti riconoscimenti (Primo premio alla Quadriennale romana del 1951. Premio "Fiorino" nel 1954) e numerose personali in Italia e all'estero.Tetti di Parigi è una delle poche opere superstiti dell'importante periodo di formazione nella capitale francese e mostra una qualità materica pienamente raggiunta. Può essere confrontato con il quadro analogo esposto nella retrospettiva di Ferrara del 1982 (n. 13 del catalogo) e forse può essere identificato con il dipinto Tetti della Rue Labrouste, 1928, esposto alla retrospettiva dell'Ente Premi Roma del 1951 (n. 9) allora nella collezione di Ercole Maselli (le misure corrispondono).Il Paesaggio romano è databile intorno al 1940, per analogia con altre opere di questa serie, straordinaria per l'interpretazione della città che via via appare sempre meno riconoscibile topograficamente e sempre più vissuta nella trama emozionale di quel colore graffiato. Ad un ciclo pittorico molto noto, quello delle bagnanti, si riconduce la terza opera, estremo punto di arrivo di un tema caro alla pittura moderna da Cézanne in poi, e ripetuto da Pirandello, in chiave espressionista, soprattutto nel ventennio dal 1939 al 1959.
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