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Combattimento di gladiatori
Giorgio De Chirico
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oggetto dipinto
soggetto/titolo Combattimento di gladiatori
autore/ambito Giorgio De Chirico
datazione 1955 - 1960
materia e tecnica olio su tela
misure cm. 90x65
cm. 118.5x93 (con cornice)
proprietà Camera dei Deputati
inventario 11543
acquisizione acquisto  09/12/1966
mostre De Chirico, gli anni Trenta., Venezia, Museo Correr, Ottobre 1988 - Febbraio 1989
Giorgio De Chirico: un pittore e l'Europa. - "Pictor Optimus", Roma, Palazzo delle Esposizioni, Dicembre 1992 - Febbraio 1993
De Chirico, gli anni Trenta., Verona, Galleria dello scudo, dal 13/12/1998 al 14/02/1999 - prorogata al 15/03/1999
Arte a Montecitorio, Roma, Camera dei deputati, 26/12/1994 - 26/02/1995
Montecitorio e la bella pittura 1900 - 1945, Roma, Camera dei Deputati, 01/03/2004 - 09/04/2004
Mostra antologica dell'artista Renato Paresce ed il gruppo degli "Italiens de Paris", Marsala, Convento del Carmine, Dal 10/07/2004 al 17/10/2004
"War is over? Arte e conflitti tra mito e contemporaneità"., Ravenna, MAR, (Museo d'Arte della città di Ravenna), dal 06/10/2018 al 13/01/2019
autore della fotografia Giuseppe Schiavinotto, 2004
La Camera dei deputati è a disposizione degli aventi diritto per ogni questione relativa alle immagini pubblicate e provvederà, ove necessario, alle opportune rettifiche o correzioni
 Per approfondire

Opere d’arte moderna e contemporanea – Pittura e scultura


A cura di C. Pirovano


Leonardo International – Camera dei deputati, 2006




Il tema dei gladiatori compare nell’opera di De Chirico verso la fine degli anni Venti nel momento della rottura con i surrealisti trovando espressione organica nel ciclo dipinto per casa Rosenberg a Parigi (1928-1929), ma con molte riprese, secondo una costante del lavoro dechirichiano, nei decenni successivi, anche in età tarda. Giustamente è stato rimarcato il rinvio alla plastica tardoantica nel recupero di una " corporeità " esibita, senza negare lo straniamento tipico dell’invenzione metafisica allusa dall’ottundimento soffocante dello spazio, privo di flessibilità atmosferica e di aperture prospettiche. Il dipinto è stato talvolta riferito al 1940 (Bruni, 1983) ma forse più ragionevole considerarlo una ripresa più tarda, della fine del sesto decennio, per la cupezza plumbea del fondo e la sodezza materica del modellato delle figure dei combattenti.



 

 

 

Da “Catalogo delle opere d’arte – pittura, scultura, arazzi”


A cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi


Leonardo Arte – Camera dei deputati, 1993

La fama e l'immensa bibliografia sia di ordine specialistico che di ordine divulgativo esime dal ripercorrere le tappe ampiamente note, del percorso creativo di questo fra i principali protagonisti dell'arte del XX secolo sia come pittore e scultore che come scrittore e critico d'arte. Basti ricordare che i livelli da lui raggiunti in epoche diverse e con diversi intendimenti immaginifici e filosofici si allineano a quelli di Picasso, di Braque, di Matisse. Va tuttavia ricordato che, ai danni di una corretta e libera lettura storica della sua arte, per lungo tempo e soprattutto nel dopoguerra, ottenne largo credito la tesi secondo la quale una netta frattura separerebbe il De Chirico dei periodi metafisico e surrealista (1910-1930) da quello dei periodi successivi, dovendosi considerare questi ultimi come un piano inclinato lungo il quale sarebbe precipitata la decadenza del maestro fino a una vera e propria nullità. Questa tesi, nel momento in cui le teorie avanguardiste hanno ceduto il passo a una visione autenticamente storicista delle arti del XX secolo, ha perduto di efficacia essendo tornato a risaltare il permanente, alto sostegno creativo che unifica i diversi peridi e le diverse maniere dechirichiane. Il dipinto Combattimento di gladiatori appartiene a quella serie di opere di analoga impostazione tematica, tra le fine degli anni '20 e gli anni '30, in confronto-scontro con l'ambiente surrealista. Il Catalogo generale dell'opera di Giorgio de Chirico assegna il dipinto all'anno 1940, il che non sembra del tutto attendibile anche per il singolare modo, non tipico degli anni '40, con il quale vi è risolto totalmente, e quasi a mo' di bassorilievo, il problema dello spazio. Il dipinto è di singolare importanza.


Bibliografia essenziale

M. Fagiolo, L'opera completa di Giorgio de Chirico 1908-1924, Ed. Rizzoli, Milano 1984; G. de Chirico, Il meccanismo del pensiero, a cura di M. Fagiolo, Einaudi, Torino 1985; Catalogo della mostra Giorgio de Chirico - gli anni Venti, a cura di M. Fagiolo, Ed. Mazzotta, Milano 1987


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