Opere d’arte moderna e contemporanea – Pittura e scultura
A cura di C. Pirovano
Leonardo International – Camera dei deputati, 2006
Un certo spericolato eclettismo connota l'avventura creativa di Primo Conti dalle remote, furibonde avventure futuriste, al perfetto assestamento del ritorno all'ordine dei decenni fra le due guerre, all'accordo aggiornamento, fra neo avanguardismo e rivisitazioni culturali diverse, nel secondo dopoguerra: a questo indirizzo si attiene questa composizione.
Da “Catalogo delle opere d’arte – pittura, scultura, arazzi”
A cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi
Leonardo Arte – Camera dei deputati, 1993
E' accolto, precocissimo, alla "Promotrice" fiorentina nel 1913. Nel 1914 collabora a Firenze all'organizzazione di una mostra di scultura di Umberto Boccioni manifestando entusiasmo per le direttive futuriste alle quali si attiene con abilità manuale disinvolta quanto manierata. Costituisce con Lucio Venna, Achille Lega e Ottone Rosai il "gruppo futurista fiorentino". Con Corrado Pavolini, critico d'arte e poeta, fonda la rivista "Il Centone" e pubblica "Sforbiciature", fra il 1917 e il 1921, attardandosi nelle forme futuriste ma facendo, a metà degli anni Venti, una radicale virata di bordo in direzione del "richiamo all'ordine". Presente alle mostre del "Novecento Italiano" non nega le sue capacità raffigurative alle richieste di celebrazione del regime fascista. Con altrettanta capacità di adeguamento torna, nel secondo dopoguerra, a forme di neoavanguardismo, sempre sorrette da intuito critico e da informato aggiornamento. La fondazione fiesolana intestata al suo nome è ricca di una documentazione sulla sua opera appoggiata a ricche raccolte di documenti originali e pubblicazioni di notevoli utilità per lo studio dell'arte italiana del XX secolo. Il dipinto Sacra composizione è tipico dell'indirizzo formale adottato da Primo Conti nel secondo dopoguerra.
Bibliografia essenziale
L. Carluccio, Primo Conti, Torino 1967; E. Crispolti, L. Pignotti, C. Vivaldi, Primo Conti, Ed. Centro Di, Firenze 1971