oggetto | dipinto |
soggetto/titolo | Il Sesia |
autore/ambito | Giuseppe Ajmone (Carpignano Sesia (NO) 1923 - Romagnano Sesia (NO) 2005) |
datazione | 1967 |
materia e tecnica | olio su tela |
misure | cm. 102x82 cm. 114x95 (con cornice) |
proprietà | Camera dei Deputati |
inventario | 45371 |
acquisizione | acquisto 21/09/1967 |
autore della fotografia | Marco Baldassari, 2012 |
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Per approfondire | |
Opere d’arte moderna e contemporanea – Pittura e scultura
Interprete delicato dei valori tipici dell’illuminismo lombardo, riletto sia in chiave naturalistica sia nelle sue valenze emotive, sul versante lirico piuttosto che drammatico, Ajmone opera da protagonista, ma con discrezione, nei movimenti di punta, da " Corrente " all’ "Informale " alla "Nuova Figurazione "; il paesaggio fluviale e il nudo femminile sono temi quasi esclusivi della sua pittura, filtrati e trasfigurati come echi e rifrazioni del sentimento.
Da “Catalogo delle opere d’arte – pittura, scultura, arazzi”
Giuseppe Ajmone compie i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Brera seguendo l’insegnamento di Carlo Carrà e di Achille Funi. Ventenne, si accosta al movimento di “Corrente”. Tra il 1946 e il 1949 è tra i firmatari del manifesto “Oltre Guernica” promosso, nella loro fase cubista picassiana, ad alcuni dei principali esponenti di “Corrente”, come Ennio Morlotti. Pur senza ombra di imitazione dello stile morlottiano Giuseppe Ajmone si muove, nella maturità, entro quella particolare tendenza della maniera “informale” che è detta degli “ultimi naturalisti”. Il lirismo soffuso e luminoso della visione di Giuseppe Ajmone, dagli inconfondibili toni argentei con netti fermi di nero, si volge nel corso degli anni, in modo originale, a quel moto di recupero antropomorfico e oggettuale che va sotto il nome di “Nuova Figurazione”. La tela Il Sesia fa parte del ciclo di paesaggi nei quali, tra il finire degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, Giuseppe Ajmone attenua la dominante informale a vantaggio della caratterizzazione “naturalistica” pur senza congelare l’immagine nel referto oggettivo ed elaborandola sulla via dell’analogia, dell’eco, dell’impronta traslata del vero geografico.
Bibliografia essenziale
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