Opere d’arte moderna e contemporanea – Pittura e scultura

A cura di C. Pirovano

Leonardo International – Camera dei deputati, 2006

Il taglio brutale dell’immagine sottolinea la precarietà, la fragilità del rapporto umano ambientato nella realtà metropolitana di oggi e soprattutto la sua solitudine oppressiva. L’invenzione, memore certo delle abbreviazioni ellittiche e delle brutalità del linguaggio mediatico, filmico soprattutto, si traduce in una forma pittorica acida, tipica del gruppo milanese del “Realismo esistenziale”.

Da “Catalogo delle opere d’arte – pittura, scultura, arazzi”

A cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi

Leonardo Arte – Camera dei deputati, 1993

É negli anni Cinquanta, con Alberto Sughi, Paolo Caldari e Osvaldo Piraccini, componente di quel gruppo di artisti cesenati che pur avendo avuto contatti formativi con l'ambiente bolognese, da Giorgio Morandi a Virgilio Guidi, devono la loro maturazione all'incontro e al rapporto con i romani Lorenzo Vespignani e Marcello Muccini tra il 1950 e il 1960. Dopo il soggiorno romano, Cappelli si trasferisce a Milano e lì stringe legami sia con il gruppo della rivista "Realismo" sia con quei giovani artisti milanesi, da Guerreschi a Banchieri a Romagnoli, i quali indirizzano, in piena offensiva astratto-informale, la loro ricerca in direzione di un realismo di forte impegno espressivo dell'angoscioso rapporto individuo-metropoli moderna. Cappelli si tiene al margine di questa ricerca e tuttavia i suoi nudi femminili nell'interno di stanze disadorne, pur non indulgendo alla esacerbazione del disegno e del colore e sempre, anzi, ispirati ad armonia formale e a nitidezza, sono per percorsi da un non minore brivido di ansia e di fragilità. Il dipinto Interno ne è un tipico esempio.

Bibliografia essenziale

M. De Micheli, Giovanni Cappelli, Ed. Bora, Bologna 1983