oggetto | dipinto |
soggetto/titolo | Specchio e finestra |
autore/ambito | Giuseppe Banchieri (1967) |
datazione | 1967 |
materia e tecnica | tecnica mista su tela |
misure | cm. 120x100 cm. 134x113.5 (con cornice) |
proprietà | Camera dei Deputati |
inventario | 57934 |
acquisizione | acquisto 28/07/1967 |
autore della fotografia | Giuseppe Schiavinotto, 2008 |
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Per approfondire | |
Opere darte moderna e contemporanea Pittura e scultura
I temi della solitudine e dellangoscia dellindividuo nella grande metropoli, che sono il substrato comune degli artisti di Realismo esistenziale, nella pittura di Banchieri si sgranano nella nostalgia della memoria e il malessere, il peso di vivere si configurano nei fantasmi di luoghi remoti, sgretolati dallurgenza ineluttabili di nuovi assetti abitativi, ma soprattutto di relazione.
Da Catalogo delle opere darte pittura, scultura, arazzi
A cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi
Leonardo Arte Camera dei deputati, 1993
Studia all'Accademia di Belle Arti di Firenze, completando i corsi in quella di Brera a Milano con l'insegnamento di Aldo Carpi. Si qualifica nei primi anni Cinquanta nel gruppo di giovani pittori milanesi che, rifiutandosi allo sperimentalismo neoavanguardistico di tipo astratto, si incamminano sulla via di un realismo i cui temi ispiratori più che all'impulso delle lotte sociali si richiamano al momento della solitudine, dell'angoscia, del duro meditare sulla condizione dell'individuo nella grande metropoli. Giuseppe Banchieri è stato nel gruppo il più versato a cogliere il punto d'impatto fra angoscia e resistenza vitale nella persona. Se tutto il gruppo del quale Giuseppe Banchieri fa parte si muove in assonanza con quanto in altre parti d'Italia (a Roma con Lorenzo Vespignani ed Alberto Sughi, ad esempio) va nella medesima direzione di "realismo esistenziale", occorre, appunto, rilevare che i milanesi accentuano la resistenza dell'anelito vitale contro l'avanzata cieca della metropoli opponendovi almeno il limite della memoria. Come, a un dipresso, accadde al famoso cantautore con il Ragazzo della via Gluck. Giuseppe Banchieri fu, tra gli altri, il più attento al teatro urbano: cortili, mura infrante, assalto dell'antica periferia della brutalità dei nuovi insediamenti. Il che spiega il successivo cammino di Giuseppe Banchieri in direzione di un mondo naturalistico sopravvissuto o richiamato in vita da un appassionato, nostalgico colpo di pennello. La tela Specchio e finestra si colloca all 'incrocio tra i due periodi. Bibliografia essenziale
Catalogo della mostra Giuseppe Banchieri, Galleria Elmo, Roma 1959, a cura di D. Morosini
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