oggetto | dipinto |
soggetto/titolo | Paesaggio |
autore/ambito | Alberto Ziveri (Roma 1908 - Roma 1990) |
datazione | 1935 |
materia e tecnica | olio su compensato |
misure | cm. 67x51 cm. 120x100 (con cornice) |
proprietà | Camera dei Deputati |
inventario | 1123 |
acquisizione | acquisto 02/04/1936 |
mostre | Arte a Montecitorio, Roma, Camera dei Deputati, 26/12/1994 - 26/02/1995 Montecitorio e la bella pittura 1900 - 1945, Roma, Camera dei deputati, 01/03/2004 - 09/04/2004 |
autore della fotografia | Giuseppe Schiavinotto, 2004 |
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Per approfondire | |
Opere darte moderna e contemporanea Pittura e scultura
A cura di C. Pirovano Leonardo International Camera dei deputati, 2006
Rispetto allarroventata espressività dei protagonisti primi, Scipione e Mafai, lopera di Ziveri connota la seconda stagione della Scuola Romana, in accenti di severa naturalezza, in asciutta essenzialità di schemi formali e di pretesti figurativi, riproponendo una sintassi tonale strenuamente coerente.
Da Catalogo delle opere darte pittura, scultura, arazzi A cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi Leonardo Arte Camera dei deputati, 1993
Protagonista negli anni 30 e all'inizio dei 40 della seconda "Scuola romana", prosegue nel dopoguerra sulla via di un realismo senza cedimenti, tanto più rigoroso quanto più riluttante a qualsiasi etichetta politica, religiosa, moralistica o altro, trovando il suo principio creativo in una continua ricerca di essenzialità, verso una luce più limpida, una materia più vibrante, una più profonda comprensione delle cose e della scena umana. Gli anni 30 costituiscono uno dei momenti più originali del suo percorso. Del 1936 è la memorabile mostra personale alla romana galleria "La Cometa" nel pieno della stagione "tonale". Vi farà seguito la sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia. Il tema paesistico non fine a se stesso né con mere intenzioni documentarie è per Ziveri un banco di prova per il superamento, in chiave tonale, di ogni residua facilità postimpressionista o forzatura di tipo espressionista. Il dipinto Paesaggio può essere datato all'estate del 1935. É di quelle opere che suggerirono a Roberto Longhi l'idea che il "realismo" di Ziveri avesse anche un supporto nelle esperienze che, tra il 20 e il 30 (Socrate, Donghi, Trombadori) avevano opposto in Roma "una modesta ma strenua resistenza all'impressionismo facile" dello spadinismo. Bibliografia essenziale
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