Opere darte moderna e contemporanea Pittura e scultura
A cura di C. Pirovano
Leonardo International Camera dei deputati, 2006
Pugnace assertore dei programmi realisti in ostentata polemica sociale, tipici del secondo novecento, Attardi elabora un concreto, sia in puttura che in scultura, una sintesi di marcata disciplina formale ( non immemore certo delle sperimentazioni costruttiviste dell'immediato dopoguerra ) pur nell'esasperata espressività, disegnativa e cromatica; il tema del rapporto esplorativo interno-esterno instaurato dal motivo della finestra sul paesaggio riprende uno spunto già romantico, ricco di suggestioni psicologiche.
Da Catalogo delle opere darte pittura, scultura, arazzi
A cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi
Leonardo Arte Camera dei deputati, 1993
La prima formazione di Attardi avviene in Sicilia, patria della sua famiglia, poi a Roma nell'immediato dopo guerra. Si collocano agli inizi della sua maturazione due momenti contraddittori: l'adesione alle istanze del "nuovo realismo" di matrice guttusiana e il successivo rifiuto di ogni problematica di quel tipo con la patecipazione al gruppo che fu detto "Forma 1", di scolastica imitazione costruttivista. Di colpo, poi, tra il 1949 il 1950, torna sui suoi passi e si schiera nel movimento realista, misurandosi in modo programmatico, quasi da manifesto d'intenti ideali e estetici, con la tematica delle lotte contadine per la terra e con il mondo contadino più in generale come condizione di esistenza, di tipologia e di stile formale. Con taglio evocativo, lo spazio reale delle composizioni di Attardi si popola, secondo modi di sintesi espressionistica audace e marcata, di figure, di oggetti, di cupe e dolenti atmosfere, in bilico fra le contemporanee esperienze del Renato Guttuso della Occupazione delle terre incolte e del Carlo Levi dei "ritorni oltre Eboli" in Lucania e in Calabria. Il successivo sviluppo della fantasia di Attardi va sempre più verso una elaborazione antropomorfica che fa della violenza sulla persona umana la suggeritrice prima del suo duetus disegnativo e cromatico. È inoltrandosi su questa via che Attardi s'impegna sempre più anche nella scultura, soprattutto lignea. La tela Paesaggio romano fa parte di una serie interamente dedicata alla riconsiderazione della "veduta" di Roma sia nel suo volto moderno, sia nella sua illustre storia d'immagine da Corot a Scipione.
Bibliografia essenziale
Catalogo della mostra Ugo Attardi, Galleria "La Nuova Pesa", Roma 1964, a cura di A. Trombadori; U. Attardi, Le sculture, Ed. Carte segrete, Roma 1981