oggetto | dipinto |
soggetto/titolo | Cavalli |
autore/ambito | Marino Renato Mazzacurati |
materia e tecnica | inchiostro su carta |
misure | cm. 100x70 cm. 114x86 (con cornice) |
proprietà | Camera dei Deputati |
inventario | 46620 |
acquisizione | acquisto 06/04/1965 |
autore della fotografia | Marco Baldassari, 2011 |
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Per approfondire | |
Da “Catalogo delle opere d’arte – pittura, scultura, arazzi”
A cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi Leonardo Arte – Camera dei deputati, 1993
La storia di Mazzacurati inizia a Roma intorno al 1926-27, con l’intenso rapporto di amicizia e di collaborazione che lo lega a Scipione, Mafai e all’ambiente culturale romano degli anni ’20- ’30. Mazzacurati è allora soprattutto pittore, con una vena sperimentale che lo porta a studiare le tecniche antiche e allo stesso tempo Morandi, oppure la pittura cubista. I due numeri della rivista “Fronte”, da lui fondata con Scipione, nel 1931, sono l’episodio saliente di un periodo che può dirsi concluso nel 1934. Da questa data l’artista, rientrato in Emilia, si dedica alla scultura iniziando un percorso che lo vedrà affermarsi nel dopoguerra. L’antiretorica del suo monumento alla Resistenza a Parma e di quello contro la guerra a Borgo San Sepolcro (Arezzo) ne sono una prova. Il disegno e le tecniche miste costituiscono per Mazzacurati scultore un importante canale di ricerca. Spesso sono studi di movimento senza alcun diretto collegamento con opere plastiche (come nel caso dei Cavalli). Altre volte appaiono essere stesse illusionisticamente rilevate da un forte chiaroscuro, come nel caso delle Figure notturne, che si possono avvicinare nella loro ascendenza picassiana ad alcune terrecotte dello stesso periodo.
Bibliografia essenziale
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