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Il grande volo
Gianni Dova
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oggetto dipinto
soggetto/titolo Il grande volo
autore/ambito Gianni Dova
datazione 1966
materia e tecnica tecnica mista su tela
misure cm. 130x162
cm. 134x167 (con cornice)
proprietà Camera dei Deputati
inventario 55304
acquisizione acquisto
autore della fotografia Giuseppe Schiavinotto, 2008
La Camera dei deputati è a disposizione degli aventi diritto per ogni questione relativa alle immagini pubblicate e provvederà, ove necessario, alle opportune rettifiche o correzioni
 Per approfondire

Opere d’arte moderna e contemporanea – Pittura e scultura


A cura di C. Pirovano


Leonardo International – Camera dei deputati, 2006

 

Nell’esperienza multiforme di Dova, che va dalla figurazione elegiaca all’astrattismo e allo “Spazialismo”, la conoscenza di Lam e Matta avvia una personale rilettura di suggestioni surrealiste (o metarealiste) che connoterà la produzione matura, caratterizzata anche da un trattamento cromatico smaltato, traslucido.

 

 


Da “Catalogo delle opere d’arte – pittura, scultura, arazzi”


A cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi


Leonardo Arte – Camera dei deputati, 1993

 

Gianni Dova studia al Liceo Artistico di Milano, dove si trasferisce nel 1939. Tra i suoi primi incontri, Birolli, Cassinari, Migneco, Morlotti e, all'Academia di Brera, l'insegnamento di Aldo Carpi, Carlo Carrà e Achille Funi. Nel 1946 con Morlotti, Peverelli e altri firma il manifesto "Oltre Guernica" e l'anno successivo espone alla mostra nazionale d'arte astratta allestita a Milano dall'editore Bompiani. Il primo mercante con cui collabora è Carlo Cardazzo che lo accoglie nella "Galleria del Cavallino" a Venezia. Nel 1951 aderisce allo "Spazialismo", pur distinguendosi i suoi dipinti da ogni generica soluzione manieristica di quella tematica. Nella seconda metà degli anni '50 gli incontri con Wifredo Lam, Sebastian Matta e altri surrealisti, contribuiscono alla precisazione del suo stile metamorfico. Il tema del volo, tipico in lui in chiave mitologica dall'inizio degli anni '60, si configura come attento risultato di una raffinata "scrittura automatica" in cui macchie e tasselli di colore, effetti di materie traslucide e controllate superfici in "craquelé" si organizzano in originali composizioni definite "evocazioni magiche del mondo".

 

Bibliografia essenziale


A. Gatto, Dova, Ed. Vanessa, Milano 1977; F. Angeli, Dova, Ed. Punto Linea, Milano 1986 


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