oggetto | dipinto |
soggetto/titolo | Barche in rada |
autore/ambito | Enrico Paulucci |
datazione | 1963 |
materia e tecnica | olio su tela |
misure | cm. 55x46 cm. 68x69 (con cornice) |
proprietà | Camera dei Deputati |
inventario | 58131 |
acquisizione | acquisto 20/04/1968 |
autore della fotografia | Giuseppe Schiavinotto, 2008 |
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Per approfondire | |
Opere d’arte moderna e contemporanea – Pittura e scultura
Riprendendo in clima di confrontazione formale di neo avanguardia un tema squisitamente naturalistico Paolucci evidenzia con grande sapienza, in un lirismo cromatico lucente, i ritmi strutturali della veduta, coordinandoli in un arabesco cangiante, con forti risalti luministici.
Da “Catalogo delle opere d’arte – pittura, scultura, arazzi”
Espone la prima volta nel 1924 alla Promotrice di Torino, poi con i pittori del "secondo futurismo", Dottori, Fillia, Prampolini, Pozzo, sempre a Torino nel 1926. Nl 1928 alla Biennale di Venezia. Si avvicina poi ai pittori con cui formerà il gruppo dei "Sei di Torino": Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio. Dopo il lungo periodo delle mostre dei "Sei" tra il 1929 e il '31, compie lunghi viaggi all'estero e torna a stringere maggiori legami con Felice Casorati. Dopo la guerra si volge all'astrattismo e all'informale. E' insegnante di pittura a poi direttore dell'Accademia Albertina di Torino. Per una fortuita coincidenza i due dipinti Barca a vela e Barche in rada denunciano lo stesso soggetto e consentono di confrontare le conseguenze di quel programmato cambiamento di gusto e di stile che è stato tipico di alcuni artisti italiani nel secondo dopoguerra.
A. Rossi, Paolucci, Collana Euro-Romano, Genova 1943 |