oggetto | dipinto |
soggetto/titolo | Partenza dell'emigrante |
autore/ambito | Giuseppe Migneco (Messina 1908 - Milano 1997) |
datazione | XX |
materia e tecnica | olio su tela |
misure | cm. 153x187 cm. 175x208 (con cornice) |
proprietà | Camera dei Deputati |
inventario | 16022 |
acquisizione | acquisto 25/09/1967 |
mostre | L'enigma del vero. Percorsi del realismo in Italia 1870 - 1980, Potenza, Galleria civica, Palazzo Loffredo, dal 14/11/2008 al 15/02/2009 Mostra M.E.I., Roma, Complesso del Vittoriano (Museo nazionale Emigrazione Italiana), dal 22/10/2009 al 21/04/2010 - 1° proroga fino al 23/10/2010; 2° proroga fino al 23/04/2011 |
autore della fotografia | Giuseppe Schiavinotto, 2004 |
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Per approfondire | |
Opere d’arte moderna e contemporanea – Pittura e scultura
Pur filtrato da esperienze cosmopolite, spesso di cadenza letteraria, la cultura figurativa di Migneco resta saldamente ancorata al suo mondo d’origine, la Sicilia, rivisitata in prospettiva popolare, ma con la propensione a trasfigurare i dati descrittivi e narrativi in immagini emblematiche, castigate e quasi cifrate in schemi primitiveggianti. L’accensione vangoghiana della stagione di “Corrente”, dalle paste cromatiche rilevate e contorte, nel Dopoguerra evolve verso una forma accentuatamente segnica, dai contorni netti e rimarcati e dalle stesure appiattite.
Da “Catalogo delle opere d’arte – pittura, scultura, arazzi”
A Milano dal 1931, entra in contatto nel 1936 con Joppolo, Birolli, Sassu, Raffaellino De Grada. Nel 1937 è tra i fondatori del movimento di “Corrente” e nel 1940 presenta la sua prima personale alla Galleria Genova, in quella città. “Nel dopoguerra – scrive Antonio Del Guercio – Migneco è stato uno degli artisti che coerentemente ha evoluto dalle posizioni di “Corrente” a quello del neorealismo. La sua personalità non ha fatto nessuna concessione all’astrattismo e all’informale”. Il suo mondo rimane costantemente legato alle suggestioni della sua terra d’origine, oggetti e situazioni della realtà popolare, secondo un certo gusto primitiveggiante e emblematico. I colori e le forme hanno una matrice espressionista che parte da Van Gogh e, gradualmente, tende a semplificarsi in superfici chiari, delimitate da netti contorni. “La sua pittura – scrive ancora Del Guercio – si è sempre più allontanata dai richiami decorativi per significare il quotidiano. In ciò l’originalità di questo pittore fuori dagli schemi, con le sue tele dipinte su un piano descrittivo, ma tanto diverso dal racconto ottocentesco”. A questa vena descrittiva e narrativa si collega anche il dipinto La partenza dell’emigrante, databile intorno alla metà degli anni ‘50.
Bibliografia essenziale
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