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Marina
Edoardo Dalbono
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oggetto dipinto
soggetto/titolo Marina
autore/ambito Edoardo Dalbono
datazione 1910
materia e tecnica olio su tela
misure cm. 71x45
cm. 85.5x59.5 (con cornice)
proprietà Camera dei Deputati
inventario 55300
acquisizione acquisto  27/04/1961
autore della fotografia Giuseppe Schiavinotto, 2008
La Camera dei deputati è a disposizione degli aventi diritto per ogni questione relativa alle immagini pubblicate e provvederà, ove necessario, alle opportune rettifiche o correzioni
Per approfondire

Opere d’arte moderna e contemporanea – Pittura e scultura

 

A cura di C. Pirovano


Leonardo International – Camera dei deputati, 2006

Testimonianza degli anni maturi del maestro napoletano, ne documenta egregiamente la predilezione per le notazioni atmosferiche sensibili e misurate, attente alle modulazioni dell’ora, senza sovraccarichi di tipo pittoresco puramente descrittivi; anche la semplicità dell’impostazione spaziale porta ad una visione sospesa e laconica, decisamente antiretorica.

 

 

 

 

Da “Catalogo delle opere d’arte – pittura, scultura, arazzi”

A cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi


Leonardo Arte – Camera dei deputati, 1993

 

È da annoverarsi fra i “piccoli maestri” della pittura napoletana a cavallo tra Ottocento e Novecento come uno dei più autentici, dei più schivi dall’indulgere al pittoresco. Anche se non privo di notazioni di colore locale è pittore rigoroso e laconico. Francesco Netti, pittore e fine scrittore d’arte a lui contemporaneo lo qualificò come colui che “più che Napoli dipinse l’atmosfera di Napoli”. È per questi motivi che se le sue fonti vanno ricercate, più che in Domenico Morelli, in Giacinto Gigante le sue simpatie per l’esperienza “macchiaiola” intorno agli anni ’70 confermano la sua sensibilità al nuovo. Durante un soggiorno a Parigi, Dalbono non sfugge all’attenzione del mercante Goupil che lo tiene a contratto per alcuni anni. La sua relativa infatuazione per i modi di Mariano Fortuny risulta, tuttavia, controllata nel senso che il tocco variopinto e volante del pennello più che all’effetto mira all’arricchimento dell’”atmosfera” di quel luogo, di quell’ora, di quella combinazione di oggetti nella semplificata veduta. Il dipinto Marina è databile al primo decennio del Novecento.

Bibliografia essenziale


A. M. Comanducci, Dizionario dei pittori, disegnatori, incisori italiani moderni e contemporanei, Iv. ed., vol. II, L. Patuzzi ed., Milano 1970, pp. 889-890


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