oggetto | dipinto |
soggetto/titolo | Figura di donna |
autore/ambito | Massimo Campigli (Berlino 1895 - Saint-Tropez (Francia) 1971) |
datazione | 1935 |
materia e tecnica | olio su tela |
misure | cm. 70x90 cm. 92x114.5 (con cornice) |
proprietà | Camera dei Deputati |
inventario | 55803 |
acquisizione | acquisto 21/03/1967 |
mostre | Mostra Antologica, Padova, Palazzo della regione, 23/04/1994 - 24/07/1994 Arte a Montecitorio, Roma, Camera dei deputati, 26/12/1994 - 26/02/1995 Mostra Antologica - Massimo Campigli (1895 - 1917), Cherasco (Cuneo), Palazzo Salmatoris, dal 02/10/1999 al 19/12/1999 Massimo Campigli. Mediterraneità und Moderne, Darmstadt (Germania), Institut Mathildenhohe, dal 12/10/2003 al 18/01/2004 - proroga 15/02/2004 Montecitorio e la bella pittura 1900 - 1945, Roma, Camera dei deputati, 01/03/2004 - 09/04/2004 Milano anni '30, Milano, Spazio Oberdan, 30/11/2004 - 27/02/2005 (RICHIESTA ANNULLATA 06/03/2014), ma l'opera era stata concessa., Parma, Mostra: "Campigli: Il Novecento antico", Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo, dal 22/03/14 al 29/06/14 Piero Della Francesca. Indagine su un mito, Forlì, Museo di San Domenico, dal 12/02/2016 al 26/06/2016 Vo(l)to di donna, Roma, Sala della Regina, Palazzo Montecitorio, Dal 01/10/2016 al 09/01/2017 Un'eterna bellezza. Il canone classico nell'arte italiana del primo Novecento., Madrid, Museo MAPFRE, dal 20/02/2017 al 04/06/2017 Un'eterna bellezza. Il canone classico nell'arte italiana del primo Novecento., Rovereto (Trento), MART, Museo d'arte moderna e contemporanea, dal 01/07/2017 al 05/11/2017 |
autore della fotografia | Giuseppe Schiavinotto, 2004 |
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Scheda di approfondimento in: " La quadreria contemporanea della Camera dei deputati" | |
Per approfondire | |
A cura di C. Pirovano Leonardo International - Camera dei deputati, 2006 Le figure femminili "geometrizzate" che caratterizzano l'approccio dirompente di Campigli al mondo della figurazione, quando vi fu dirottato dal giornalismo e dalla letteratura, cedono il passo, nella sua piena maturità parigina, ad una più pacata espressione di naturalezza partecipata, anche se filtrata da sottili rimemorazioni fra archeologiche e vagamente metafisiche; è il momento del cosiddetto "ritorno all'ordine" che connota in strana sintonia le diverse culture europee, cui Campigli si ispira con cerebrale sottigliezza.
Da "Catalogo delle opere d'arte - pittura, scultura, arazzi" A cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi Leonardo Arte - Camera dei deputati, 1993 Campigli è tra i maestri italiani di questo secolo uno dei più noti su scala internazionale e non v'è storia dell'arte moderna che possa prescindere dalla valutazione del suo originale apporto allo sviluppo della figurazione fra post cubismo, realismo magico e richiamo all'ordine con particolare riguardo agli anni fra il 1920 e il 1930. Con Giorgio de Chirico, Gino Severini, Filippo De Pisis, Renato Paresce, Alberto Savinio, Fausto Tozzi, forma nel 1926 quel gruppo dei "Sette italiani di Parigi" che, pur non essendo fondato su analoga tendenza di stile e di contenuti, ha nei confronti della contemporanea ricerca internazionale, e specialmente francese, affinità di orientamento è piena autonomia di espressione. Al 1935 risale il dipinto Figura di donna che M. Venturoli così descrive nel volume dedicato a Montecitorio: "... appartenente al periodo di mezzo dell'artista toscano; quando la frizione fra realismo ritrattistico e vaga decoratività metafisica fu rimossa in una fattura impressionista', dentro spazi che prendevano insieme dell'affresco e del plein air: è la fase familiare delle signore' a far tenere piramidi di femminilità sulle spiagge con cappellino e ombrello da sole, metà mistero e metà tenerezza. Il quadro è soffuso di una poetica luce di argenti e ori di Napoli, ocra e rosa, nel grandeggiare rampante delle matrone del Picasso del ritorno all'ordine'". Bibliografia essenziale R. Carrieri, Massimo Campigli, Ed. Il cavallino, Venezia, 1945; J. Cassou, Campigli, Edition del l'eouvre gravèe, Parigi - Zurigo 1947; F. Russoli, Campigli, Ed. Il Milione, Milano 1965 |