oggetto | scultura |
soggetto/titolo | Cavallo e cavaliere (Cavaliere della pace) |
autore/ambito | Venanzo Crocetti |
datazione | 1960 circa |
materia e tecnica | bronzo |
misure | cm. 35x30x17,5 cm. base 20xbase 7 (con cornice) |
proprietà | Camera dei Deputati |
inventario | 49415 |
acquisizione | acquisto 11/12/1967 |
autore della fotografia | Marco Baldassari, 2012 |
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Per approfondire | |
Opere d’arte moderna e contemporanea – Pittura e scultura A cura di C. Pirovano Leonardo International – Camera dei deputati, 2006 Pur impegnato in imprese di ampio respiro monumentale, specie di destinazione religiosa, Crocetti non manca di esercitare la sua vena felicemente narrativa in prove di elegante esercitazione formale, memore della lezione di Martini. Su questo motivo allegorico lo scultore lavorò a lungo nei primi anni sessanta.
Da “Catalogo delle opere d’arte – pittura, scultura, arazzi” A cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi Leonardo Arte – Camera dei deputati, 1993
Nato da famiglia operaia frequenta a Giulianova la scuola tecnica industriale. Nel 1928 si trasferisce a Roma dove, lavorando presso un restauratore e frequentando i corsi serali dell’Accademia inglese, raggiunge precocemente un notevole grado di perizia tecnica. Nel 1930 espone per la prima volta alla Mossa dell’Animale nell’Arte presso lo zoo di Roma. Nel 1932 vince il Concorso di Scultura indetto dall’Accademia di San Luca. Nel 1934 ha invitato alla Biennale di Venezia essendosi ben qualificato fra i giovani scultori italiani operanti nel clima postnovecentesco ma con l’occhio puntato sull’insegnamento vuoi di Arturo Martini che di Marino Marini. Tramite il pittore Ferruccio Ferrazzi entra a far parte degli artisti prediletti della famosa collezione Ottolenghi di Acqui. Dopo la partecipazione alla II Quadriennale Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1935) inizia una serie di lavori monumentali quali la statua dell’Arcangelo nella piazza principale di Aprilia e l’altorilievo in pietra per la chiesa di Pomezia. È stato titolare delle cattedre di scultura nelle Accademie di Belle Arti di Venezia, dopo la morte di Arturo Martini, di Firenze, nel 1955, e di Roma, nel1966. In questo stesso anno il Pontefice Paolo VI inaugura la porta di San Pietro da lui eseguita in seguito alla vittoria del concorso del 1950. Nel 1972 è eletto Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca. Pur essendo stato oggetto di attenta valorizzazione da parte di critici e storici dell’arte come il Ragghianti, il Carli e il Bellonzi, la sua originale personalità artistica attende ancora un più ampio riconoscimento. Sono, ad esempio, del tutto ingiustificati il silenzio su di lui da parte di uno specialista come Mario De Micheli nel volume UTET La Scultura Italiana del Novecento e la inadeguata presenza dell’opera sua alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna.
Bibliografia essenziale E. Carli, Venanzo Crocetti, Roma 1978
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