oggetto | scultura |
soggetto/titolo | Lottatori |
autore/ambito | Renato Marino Mazzacurati |
datazione | 1940 |
materia e tecnica | bronzo |
misure | cm. 23x57x21 |
proprietà | Camera dei Deputati |
inventario | 12269 |
acquisizione | acquisto 06/04/1965 |
mostre | Roma sotto le stelle del '44, Roma, Palazzo delle Esposizioni, dal16/12/1994 al 15/02/1995 - prorogata al 12/03/1995 Ecole Romaine 1925 - 1945, Parigi, Pavillons des arts, 23/10/1997 - 25/01/1998 Mascherini e la scultura del suo secolo, Trieste, Ex Peschiera centrale, Salone degli incanti, Museo Revoltella., dal 28/07/2007 al 14/10/2007 |
autore della fotografia | Marco Baldassari, 2012 |
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Per approfondire | |
Opere darte moderna e contemporanea Pittura e scultura A cura di C. Pirovano Leonardo International Camera dei deputati, 2006
La linea sperimentale di matrice esplicitamente espressionista, ma sempre disciplinata in controllato rigore strutturale, passa con tutta naturalezza dagli albori della stagione romana, accanto a Scipioni e Mafai, alla sofferta verità della polemica realista del dopoguerra, e via via dalla pratica prevalente della pittura a quella più esibita della scultura, anche di taglio monumentale; al di là delle specificità tecniche la centrata articolazione volumetrica e spaziale come pure le trasposizioni illusionistiche dei piani tendono ad una sofferta rilettura dei destini delluomo sia in prospettiva storica sia in compromissione sociale.
Da Catalogo delle opere darte pittura, scultura, arazzi A cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi Leonardo Arte Camera dei deputati, 1993
Ancora adolescente lavora come decoratore e restauratore. Arriva a Roma nel 1926 e, alla Scuola libera del Nudo, incontra i pittori Scipione, Mafai, Antonietta Rafaël e Francesco Di Cocco. Sono questi gli artisti con i quali stabilisce un fervido sodalizio in anni che lo videro attivo soprattutto come pittore. A Roma ritorna nel 1931 e con Scipione dà vita alla rivista "Fronte". Ne escono due soli numeri in giugno e ottobre ma così ben rappresentativi di una tendenza esistenziale ed una tensione culturale all'Europa da costituire un complementare documento degli indirizzi antinovecentisti della seconda "Scuola romana". Lo stesso anno si reca a Parigi e esegue le illustrazioni dei "Canti Orfici" di Dino Campana. Alla scultura si dedica via via con maggior continuità, e poi esclusivamente, dalla metà degli anni 30, con accenti marcatamente espressionisti fino agli anni della guerra e della Resistenza. Ottiene i maggiori riconoscimenti nel 1956 (mostra personale di 20 opere alla Biennale di Venezia) e negli anni 60 (mostre personali a Roma alla "Nuova Pesa", 1960, e alla Accademia Nazionale di San Luca, 1966).Le sculture di proprietà della Camera appartengono a periodi di diverso approccio alla realtà: Lottatori del 1940 allude allo sconforto di fronte alla tragedia della guerra. La madre denota la partecipazione di Mazzacurati al "neocubismo" postbellico del quale egli è direttamente compartecipe con Renato Guttuso e lo scultore Leoncillo Leonardi i cui studi a Villa Massimo in Roma sono contigui al suo.Negli anni 60 ha eseguito tre importanti monumenti pubblici alla Resistenza di esplicito spirito antiviolento e pacifista. A Parma Monumento al partigiano, a Napoli Monumento alle quattro giornate, a Borgo San Sepolcro Monumento ai caduti di tutte le guerre. Bibliografia essenziale M. Venturoli, Le opere d'Arte contemporanea in Il Palazzo di Montecitorio, Editalia Roma 1967, pp. 440-441, figg. 48 e 49; catalogo della mostra Marino Mazzacurati, Civici Musei, Reggio Emilia, a cura di G. C. Argan, 1983
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