oggetto | scultura |
soggetto/titolo | Nudo di giovinetta |
autore/ambito | Attilio Torresini |
datazione | 1935 - 1940 circa |
materia e tecnica | bronzo |
misure | cm. 18,5x40x11 cm. base 12xbase 7.8 (con cornice) |
proprietà | Camera dei Deputati |
inventario | 38251 |
acquisizione | acquisto antecedente al 1961 |
autore della fotografia | Marco Baldassari, 2012 |
La Camera dei deputati è a disposizione degli aventi diritto per ogni questione relativa alle immagini pubblicate e provvederà, ove necessario, alle opportune rettifiche o correzioni | |
Per approfondire | |
Opere darte moderna e contemporanea Pittura e scultura A cura di C. Pirovano Leonardo International Camera dei deputati, 2006 La figura, chiusa e tornita come una Tersicore ellenistica e la salda impostazione spaziale, svela esplicitamente lo spirito della restaurazione novecentista, ma la trattazione sensibile e vibrante dellinvolucro scultoreo, sottilmente reattivo allincidenza luministica, rimanda senza equivoci alle ascendenze venete.
Da Catalogo delle opere darte pittura, scultura, arazzi A cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi Leonardo Arte Camera dei deputati, 1993
Studia al Museo Artistico Industriale e, in seguito, all'Accademia di Belle Arti di Venezia avendo a maestro il Dal Zotto. Nel 1914 si installa a Roma dove ottiene uno studio a Villa Strolh-fern. Vi rimarrà fino a tutti gli anni 40 per trasferirsi poi in viale Giulio Cesare e, da ultimo, in via Margutta. Partecipa alla prima guerra mondiale e dopo il conflitto rientra nella capitale. Nel 1921 espone alla I Biennale Romana e, l'anno dopo, un suo gesso, Arianna dormiente, è presente alla Primaverile Fiorentina. Nel 1923 e nel 1925 è di nuovo presente alla II e III Biennale Romana. Nel 1926 due sue sculture, La dormiente e Testa muliebre sono scelte da Margherita Sarfatti per la prima mostra del "Novecento Italiano" a Milano.Tra il 1928 e il 1934 partecipa anche alle più importanti manifestazioni d'arte italiane all'estero e, nel 1943, è invitato con una sala personale alla IV Quadriennale Nazionale d'Arte a Roma. Tra gli scultori attivi in Roma nel periodo tra le due guerre, Torresini è certamente il più vicino, essendone compartecipe, alla svolta "purista" (una variante del "richiamo all'ordine") dei pittori della prima scuola romana (Virgilio Guidi, Francesco Trombadori, Antonio Donghi, Riccardo Francalancia, Carlo Socrate, Amerigo Bartoli). La poesia intima e garbata dei suoi ritratti e dei suoi nudi configura una struttura compositiva libera sia dai residui del formalismo Liberty sia da ogni tipo di retorica monumentale. Il fondamento naturalistico dal quale di proposito non intende distaccarsi è, però, totalmente superato dal modo mai descrittivo e interamente vibrante delle sue superfici sempre rivelatrici di un attento tocco modellatore che, nel passaggio dalla creta al calco di gesso e alla terracotta o al bronzo, risulta l'intensa tenuta plastica. La quasi totale disattenzione alla sua opera è una lacuna da colmare nella storia dell'arte italiana del secolo XX. Bibliografia essenziale P. Spadini, in catalogo Gli artisti di Villa Strohl-fern, Ed. De Luca, Roma 1983
|