oggetto | scultura |
soggetto/titolo | Pinguino |
autore/ambito | Alfredo Biagini (Roma 1886 - 1952) |
datazione | 1925 |
materia e tecnica | marmo cipollino marino |
misure | cm. 19x48x16 |
proprietà | Camera dei Deputati |
inventario | 8353 |
acquisizione | acquisto 04/03/1935 |
mostre | Alfredo Biagini. Sculture e ceramiche Déco, Roma, Villa Torlonia, dal 07/05/2013 al 15/09/2013 - prorogata al 03/11/2013 |
autore della fotografia | Giuseppe Schiavinotto, 2004 |
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Per approfondire | |
Opere d’arte moderna e contemporanea – Pittura e scultura A cura di C. Pirovano Leonardo International – Camera dei deputati, 2006 La figurazione di Biagini sempre tesa ad effetti di raffinata eleganza non priva di compiacimenti decorativi, attinge con estrema libertà al repertorio classico e barocco e poi su su fino al Liberty, ma si confronta con altrettanta naturalezza con i suggerimenti del naturalismo descrittivo, del gusto borghese, ma costantemente semplificato dall’essenzialità della forma plastica. Da “Catalogo delle opere d’arte – pittura, scultura, arazzi” A cura di A. Trombadori, V. Rivosecchi, G. Selvaggi Leonardo Arte – Camera dei deputati, 1993
Inizia a Roma nel 1905 gli studi di scultura e architettura. Dal 1909 soggiorna per alcuni anni a Parigi; nel 1912 vince il concorso per il Pensionato Artistico Nazionale (scultura). Durante la prima guerra mondiale ottiene studio e abitazione nella Villa Strohl-fern in Roma che l’omonimo mecenate alsaziano ha attrezzato per il lavoro degli artisti. Partecipa alle mostre della “Secessione romana” nel 1915 e 1916. Nel 1918 espone, con altri artisti romani, aderenti alla “Secessione”, alla Casina del Pincio. Nel 1923 e 1925 è membro della Commissione ordinatrice della II e III Biennale Romana. Presenta in quelle mostre alcune sculture: figure femminili e animali. Nel 1920 espone a Ginevra, nel 1921 a Berlino, nel 1922 a Düsseldorf, nel 1927 e 1928 a Parigi. Nel 1927 è invitato alla prima mostra del “Novecento Italiano” dove espone “Leda” e “Venere”. Nel 1930 è presente con quattro sculture alla “Prima Mostra Nazionale dell’Animale nell’Arte”. Insieme alla moglie Wanda, finissima pittrice di impianto postimpressionista, si reca frequentemente a Parigi dove si incontra, tra gli altri, con Giorgio de Chirico col quale nel 1945 terrà una personale alla romana galleria “San Silvestro”, dove due anni dopo la morte si terrà una sua retrospettiva. Il successo di Alfredo Biagini negli anni ‘30 è testimoniato dalle mostre personali alla Biennale di Venezia nel 1936 e alla Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma dove, nel 1939, espone 26 sculture. Notevole anche l’attività in rapporto all’architettura: a Roma lavora per il monumento a Vittorio Emanuele II (il gruppo di “Zara” custodita da quattro leoni araldici), per il già Ippodromo di Villa Glori (il gruppo dell’“Auriga), per i cinema Corso e Barberini, per la Sala Quirinetta, per l’Albergo Ambasciatori, per il Palazzo della Previdenza Sociale e, infine, per la chiesa di Cristo Re (la “Via Crucis”). Suoi gruppi allegorici si trovano al Palazzo di Giustizia di Messina. Le sculture della Camera dei Deputati coprono un arco di 16 anni, dal 1920 al 1936, e formano una piccola collezione di notevole qualità. Come molti scultori suoi contemporanei, Biagini dava il meglio di sé nelle opere di piccola e media dimensione dove poteva sfruttare la grande padronanza delle tecniche di fusione in bronzo e la raffinata scelta di marmi rari e inusuali. Da un punto di vista iconografico e di stile l’orizzonte di Biagini non spazia molto al di là dell’iniziale adesione al gusto Liberty. Se confrontata con altre coeve realizzazioni, ad esempio di Arturo Martini, la sua scultura appare fortemente datata, eppure anch’essa partecipa, a suo modo, del clima di mirata rivisitazione del museo tipica del periodo compreso tra le due guerre. Attente riflessioni di carattere architettonico e compositivo accoppiate a una rara competenza anatomica (acquisita in gioventù a Parigi anche con la frequenza di corsi di anatomia comparata) presiedono al suo lavoro sui soggetti “animali” con non minore perizia di altri illustri frequentatori di questo “genere” come Renato Brozzi, Sirio Tofanari, Nicola D’Antino, scultori, e lo stesso G. A. Sartorio in pittura.
Bibliografia essenziale G. de Chirico, Alfredo Biagini in catalogo Mostra dell’Associazione Artistica di Roma 1954; L. Cabutti, in Dizionario Bolaffi degli scultori italiani moderni, Torino 1972; F. Benzi, in catalogo Gli artisti di Villa Strohl-fern, De Luca editore, Roma 1983 (con bibliografia)
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