Nell'ambito del restauro e valorizzazione della Sala Aldo Moro, la progettazione dell'intervento è stata redatta, per una migliore fruibilità della Sala stessa, con la finalità di permetterne un uso flessibile. In particolare merita di essere sottolineato l'obiettivo di impiegare la Sala, oltre che per le destinazioni cui storicamente essa è stata adibita, anche quale spazio per l'esposizione, a rotazione, dei dipinti del patrimonio artistico della Camera presenti presso le sedi dell'Istituzione parlamentare. Si tratta di una scelta che consentirà di fruire di tali opere anche a coloro che accedono a Palazzo Montecitorio nell'ambito delle numerose iniziative destinate al pubblico dei frequentatori esterni, valorizzando così ulteriormente il consolidato indirizzo in tal senso. Si evidenzia come la Sala Aldo Moro sia tradizionalmente inserita nel percorso seguito dai numerosi visitatori che accedono a Palazzo Montecitorio nel quadro dell'iniziativa Montecitorio a porte aperte, che potrà essere riattivata non appena consentito dall'auspicabile miglioramento delle condizioni connesse all'emergenza pandemica in atto. In occasione della sua riconsegna alla fruizione, sono stati esposti nella Sala taluni ritratti presenti a Palazzo Montecitorio databili tra il XV ed il XVIII secolo. Tale scelta è stata determinata dalla volontà sia di presentare al pubblico godimento soggetti pittorici che costituiscono, insieme alle nature morte e alle allegorie mitologiche, uno dei fondi di pregio conferiti in deposito alla Camera dei deputati dagli importanti enti museali che ne sono proprietari, sia di seguire lo sviluppo di una tematica quale l'arte del ritratto nel lasso di tempo sora indicato, sia infine per il ruolo e l'importanza che la ritrattistica ha assunto nella storia dell'arte.
Il criterio scelto per l'allestimento è stato quello cronologico. Si parte dal Rinascimento punto di svolta nell'arte del ritratto per il rinnovato interesse verso la centralità dell'uomo e la sua dignità di soggetto autonomo e momento in cui il ritratto di personaggi femminili non rappresenta più un mero ideale di bellezza ma è figurazione di persone del proprio tempo, ciascuna con le proprie peculiarità. Il cambiamento del clima politico dell'inizio del XVI secolo ripristina quindi una concezione del ritratto di stampo antico, connessa all'affermazione dell'eminenza di talune corti sulle altre e alla conseguente volontà di ritornare ad un'immagine aulica ed eterna degli appartenenti alla classe dominante, in cui viene dato maggior risalto alle vesti e ai segni caratteristici del censo. Sono infine presentati ritratti ascrivibili ai secoli XVII e XVIII, quando l'arte del ritratto trova esaltazione attraverso una decorazione ricca, attenta ai dettagli e alla resa materica dei tessuti come figurazione del potere e della ricchezza.
Nella presente sezione del sito Internet della Camera chiunque abbia interesse potrà accedere sin d'ora a contenuti multimediali e documentali relativi alle fasi di rifacimento della Sala e agli allestimenti che vi saranno realizzati nel corso del tempo.
Arch. Maria Costanza Pierdominici, Direttore dei lavori di restauro della Sala Aldo Moro e curatore dell'allestimento (maggio 2021)