Presentazione
La Camera dei deputati, grazie alla collaborazione con il Ministero della Cultura e con le Gallerie dell'Accademia di Venezia, è orgogliosa di ospitare nella Sala Aldo Moro il dipinto Cristo davanti a Pilato di Paolo Caliari, detto Veronese. La tela, sin qui custodita nei magazzini delle Gallerie, è stata riportata alla luce dopo un restauro puntuale e la costruzione di una nuova cornice.
Ritenuta per molto tempo opera del fratello minore Benedetto, solo di recente, a seguito degli studi storici e delle riflettografie effettuate, è stata attribuita a Paolo e alla sua bottega.
L'olio su tela, di grandi dimensioni, faceva parte di un ciclo di dipinti sulla Redenzione realizzato per la chiesa di San Nicolò della Lattuga. Oggi la sua collocazione in questa Sala di fronte alle Nozze di Cana offre l'opportunità inedita di ammirare e far dialogare due modelli della grande tradizione della pittura veneta tardorinascimentale nell'età felice della prosperità repubblicana della Città lagunare.
È proprio Venezia ad aver ospitato alcuni dei grandi maestri del Rinascimento, tra i quali Veronese e Tintoretto. Quest'ultimo si rese interprete di una forte inquietudine morale e dell'incrollabile solidità dei valori della Chiesa rispetto alle nuove posizioni protestanti, utilizzando il colore come strumento per dare più intensità e drammaticità alle sue opere.
Paolo Veronese privilegiò, invece, soluzioni piuttosto luminose e aperte sia per raffigurare i protagonisti sia per definire sfondi limpidi e rasserenanti.
Il confronto storico assume contorni ancora più significativi se si considera che entrambi si cimentarono con il racconto evangelico di Cristo e Pilato. Se Tintoretto scelse di illuminare al centro la figura di Gesù, lasciando il resto in un'oscurità quasi soffocante, anche per l'austerità delle architetture e degli stretti colonnati sullo sfondo, nella versione di Veronese la luce domina la scena. Il fitto gioco di rimandi tra le linee discendenti e ascendenti richiama i valori terreni e quelli divini, mentre tutto, dal gesto dell'uomo di spalle fino alla figura inginocchiata ai piedi di Cristo, contribuisce a far percepire il compimento di un disegno più alto e imperscrutabile.
Il presente volume approfondisce gli aspetti di carattere storico, tecnico e conservativo riguardanti questo dipinto pregevole ancora poco noto alla critica e agli studiosi.
La sua restituzione al pubblico rappresenta un grande successo di tutela e di valorizzazione.
Il recupero e l'esposizione di opere precedentemente inaccessibili negli spazi destinati all'attività parlamentare e di rappresentanza testimoniano l'impegno e la volontà della Camera dei deputati di preservare e rendere sempre più fruibile il nostro immenso patrimonio artistico, che costituisce un elemento distintivo e un fondamento irrinunciabile della nostra identità nazionale.
Desidero quindi ringraziare l'Ufficio di Presidenza ed esprimere il mio apprezzamento a tutti coloro che, con competenza e dedizione, hanno contribuito a garantire il successo di questa iniziativa.
Sono certo che questo nuovo allestimento offrirà l'occasione per riflettere sugli interrogativi che quest'opera pone sul mistero della Passione di Cristo.
Lorenzo Fontana
Presidente della Camera dei deputati
Immagini del nuovo allestimento della Sala Aldo Moro
Introduzione
Sono molteplici le ragioni per cui la Camera dei deputati è orgogliosa di presentare nella Sala di rappresentanza dedicata ad Aldo Moro - tappa fondamentale di ogni visita a Montecitorio dei cittadini e delle scolaresche - il maestoso dipinto Cristo davanti a Pilato di Paolo Caliari, detto Veronese, di proprietà delle Gallerie dell'Accademia di Venezia.
In primo luogo, la tela del Maestro veronese va ad accompagnare nella medesima Sala l'altrettanto pregiata e grande opera Nozze di Cana, proveniente dalla Pinacoteca di Brera, valorizzando una delle pagine più nobili della nostra storia dell'arte, che risiede nella pittura veneta tardorinascimentale.
Senza entrare nei profili tecnici e pittorici della tela, di cui si darà conto in questa piccola monografia a firma di autorevoli studiosi e storici dell'arte, vale la pena sottolineare come proprio la sede parlamentare della Camera dei deputati rappresenti il luogo ideale per favorire la fruizione di opere di inestimabile valore artistico e storico per tutta la comunità nazionale.
Ma c'è di più. La grande tela di Paolo Caliari, che sarà ospitata a Montecitorio, è il frutto di una collaborazione intensa e preziosa dell'Istituzione parlamentare con il Ministero della Cultura e le Gallerie dell'Accademia di Venezia. In virtù di un accordo sottoscritto tra la Camera dei deputati e il Ministero della Cultura nel 2024, sta proseguendo l'attività di tutela e di valorizzazione di beni culturali
di interesse nazionale e in larga parte ancora poco conosciuti dai cittadini, grazie a nuovi depositi di beni artistici negli spazi delle sedi della Camera dei deputati.
La Camera, nel farsi depositaria del bene, ha provveduto alla manutenzione dell'opera e alla realizzazione di una cornice che consenta una più adeguata lettura del dipinto, in piena sintonia e sotto la vigilanza tecnica dell'organo ministeriale. Si tratta di un modo virtuoso ed efficace di intendere la collaborazione tra Istituzioni, volto a garantire ai cittadini la possibilità di fruire pienamente di
beni artistici, che illustrano e arricchiscono il nostro tessuto sociale, culturale e civile.
La manutenzione effettuata da parte di affermati professionisti restauratori, oltre a confermare una delle nostre eccellenze nel mondo, è un momento cruciale per studiare accuratamente l'opera e portare alla luce informazioni, orientamenti e immagini inedite. Questo, in particolare, ritengo che sia il valore aggiunto dell'operazione svolta, che ha impegnato i curatori delle Gallerie dell'Accademia di Venezia
e il professor Enrico Maria Dal Pozzolo, specializzato nella pittura settentrionale rinascimentale, in uno studio approfondito, anche alla luce delle ultime evidenze bibliografiche disponibili.
Per le stesse ragioni, si è proceduto ad una campagna video e fotografica ad alta risoluzione dell'opera unita alle indagini diagnostiche per decodificarne i passaggi, i ripensamenti e i "segreti" di realizzazione. Attività sino a pochi decenni fa impensabili che, grazie a strumenti tecnologici innovativi, ci consentono oggi di entrare nella materialità dell'opera e di carpirne le fasi più intime dell'evoluzione creativa dell'artista: i cosiddetti "pentimenti".
Tutti i risultati scientifici e iconografici di tali attività sono disponibili sul portale web della Camera dei deputati dedicato al patrimonio artistico (arte.camera.it) e a disposizione tanto degli addetti ai lavori quanto di tutti coloro che vivono con passione la conoscenza del patrimonio artistico del nostro Paese.
Non a caso la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico sono doveri contemplati dalla Costituzione, che in tale patrimonio riconosce un elemento essenziale della nostra identità nazionale. La Camera dei deputati non può che essere fiera di contribuire fattivamente all'adempimento di tale illuminata disposizione.
Fabrizio Castaldi
Segretario Generale della Camera dei deputati