seconda metà del XVII secolo
olio su tela
112 x 93 cm
Firenze, Gallerie degli Uffizi, in deposito temporaneo alla Camera dei Deputati dal 11/02/2013
Inv. 1890/ 4367
Il dipinto è stato da pochi anni inviato dagli Uffizi in deposito esterno alla Camera dei Deputati dopo che, nel 2012, ne era stato eseguito il restauro che lo ha liberato da alcune vecchie ridipinture e vernici ingiallite.
Per molti anni, a partire dal 1934, il dipinto era stato sempre in deposito esterno presso la Procura della Repubblica di Firenze.
La Maddalena, di tre quarti, con gli occhi volti al cielo e la fronte corrucciata, poggia la guancia sulla mano destra. Sullo sfondo si intravede la caverna, elemento tipico dell'iconografia della Santa.
Indossa una veste bianca con scollo profondo e manica ampia e un manto serico violaceo con racemi che alludono a un damasco, dall'orecchio scoperto pende un orecchino e una lunga ciocca di capelli ricade sulla spalla.
Il dipinto evidenzia legami con la maniera di Guido Reni, probabilmente anche per il soggetto rappresentato, tipicamente devozionale e più volte presente nella produzione di questo pittore. L'immagine della Maddalena penitente era un soggetto assai popolare nella religiosità della Controriforma e fu perciò molto rappresentato e da molti artisti. Sempre in ambito emiliano, va menzionato, oltre a Reni, Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino, che dipinse più versioni della Santa, di dimensioni variabili. Alcune di esse presentano una struttura compositiva simile alla nostra, ma il pittore di Cento inserisce ogni volta dettagli diversi. L'autore di questa tela, sostanzialmente mai studiata, potrebbe anche essere più tardo dei menzionati Reni e Guercino, ma sempre nell'ambito della cultura accademica portata a Roma proprio dai pittori di area bolognese, presenti fino dagli inizi del Seicento nella Città Eterna.
Non ci sono indizi sull'ingresso del quadro nelle collezioni fiorentine e sul retro della tela è presente un solo numero di inventario che non rende possibile alcuna ricostruzione.
I dipinti da cavalletto con questo soggetto, pretesti anche per riprodurre abiti, tessuti e gioielli sontuosi dove i pittori esprimono il loro talento e la loro inventiva sono molto numerosi dalla Controriforma al Barocco e anche in seguito perché il tema del peccatore redento è centrale per la Chiesa e di conseguenza per la committenza che in quei secoli alla Chiesa si lega strettamente.
A cura di: Gallerie degli Uffizi
Bibliografia
Inedito